Menu  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Siti di confraternite sessane:
   
 sscrocifisso.com
 Arciconfraternita del
 SS. Crocifisso e Monte dei Morti
   
 sancarloborromeo.org
 Confraternita di
 San Carlo Borromeo
   
 ssrifugio.eu
 Confraternita del
 SS. Rifugio
   
 ssrosario.org
 Reale Arciconfraternita del
 SS. Rosario
   
 confraternitasanbiagio.com
 Arciconfraternita di
 San Biagio
   

Sessa Aurunca (Caserta)
   
 sessaaurunca.net
 Comune di Sessa Aurunca
 
 diocesisessa.it
 Diocesi di Sessa Aurunca
 

Newsletter
 
Iscriviti per ricevere le News dal sito della Settimana Santa a Sessa Aurunca:

Inserisci qui la tua e-mail

 

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs.196/2003
(Informativa)

Vota questo sito

   


Info e Statistiche

Sito on line dal 18 marzo 1998
 
 
 
   
Sei in: Home > Itinerari e Chiese > Chiesa di San Carlo
Chiesa di San Carlo
 
La chiesa di San Carlo fu edificata nel 1615 probabilmente su un preesistente luogo di culto medioevale dedicato a San Francesco dei "pignatari", derivando tale denominazione dalle botteghe dei vasai stanziati in quel sito.
Di semplici forme architettoniche è ad unica navata con cappelline laterali. Nell'imbotte dell'ingresso è un dipinto tardo-settecentesco raffigurante Il banchetto del ricco Epulone (Luca, 16, 19-31). Si tratta di una scena dipinta alla maniera settecentesca. Al centro è la ricca tavola imbandita a cui Epulone vestito "...di porpora tutti i  giorni banchettava lautamente"; gli è accanto una figura femminile, la prostituta. Sullo sfondo, come una grande scenografia teatrale, è un'architettura settecentesca: statue alle balaustre aeree, ornati architettonici di fine Settecento. A lato, poggiato alla base di una colonna, è Lazzaro, vestito di stracci, mentre dei cani gli leccano le piaghe. Il santo ha accanto l'angelo che regge un cartiglio.
Nel Medioevo la tradizione popolare identificò Lazzaro con il lebbroso, giungendo nel tempo alla sua canonizzazione, così che divenne il patrono dei lebbrosi e dei mendicanti. Il dipinto potrebbe essere attribuito a un pittore napoletano della seconda metà del Settecento.
La prima cappella, a destra, ha un altare in marmi policromi. Sull'altare è una tela raffigurante La Madonna col Bambino e i Santi Agostino e Lazzaro, databile al sec. XVIII.
Nella prima cappella a sinistra, in una nicchia, è la statua lignea di San Giuseppe con il Bambino. In cattivo stato di conservazione, conserva la cromia originale nel mantello e nella tunica decorata da piccoli fiori. Lo splendido modellato la qualifica come opera settecentesca di scultura campana.
Nella quinta cappellina a destra è un dipinto che raffigura San Gennaro e San Lazzaro. San Gennaro è inginocchiato e regge sul libro le ampolle con il sangue. In alto è una gloria di angeli con il bastone pastorale di San Gennaro vescovo.
L'altare maggiore in marmi policromi è decorato da due cherubini ai capialtare. Il grado è ornato da intrecci di palme. Sull'altare è una tela settecentesca che raffigura San Carlo Borromeo, mentre sulle pareti laterali del presbiterio si vedono due ritratti probabilmente raffiguranti Carlo di Borbone e Maria Amalia: forse si tratta di una donazione reale, giustificata dalla dedicazione della chiesa a San Carlo Borromeo e dal grande culto di San Lazzaro, meta di pellegrinaggio da tutto il Regno. D'altra parte è necessario considerare che le regole della Congrega di San Carlo furono approvate da Carlo di Borbone con regio decreto del 30 maggio 1768.
Nel presbiterio e nella sacrestia è uno splendido pavimento in cotto maiolicato datato al 1778. Il pavimento del presbiterio è ornato da volute intrecciate a festoni di fiori e frutta. Nella sacrestia è una cornice mistilinea con volute sormontate da una corona e rami d'ulivo ai lati. Nel campo dello stemma tre stelle per il monte riproducono lo stemma del regio monte di S. Carlo; in basso un cartiglio reca l'iscrizione: REG. M.NTE DI S. CARLO 1778.
A destra, nel presbiterio, sono due porte con decorazioni fitomorfe; la cornice è ornata da volute fogliate e piccoli gigli. I battenti sono decorati da dipinti di paesaggi ideali di grande effetto decorativo e di gusto ascrivibile alla seconda metà del Settecento.
Nella cripta si vede un pavimento maiolicato con stella e grappoli d'uva di maiolicari napoletani del sec. XVIII e un altare in marmi policromi commessi; ai capialtare sono due cherubini e due mensole a volute che sorreggono la mensa di forma rettangolare. Il paliotto è ornato da volute e, al centro, da una croce fitomorfa. [A.M.R.]

Testo tratto da
A. M. Villucci & A. M. Romano, Sessa Aurunca - un itinerario storico-artistico, Marina di Minturno (Lt), 1998
torna indietro
 
 


Webmaster: Rosario Ago - Powered by AURUNCAnet